giovedì 11 febbraio 2010

se nadal fosse destro


Fosse destro, servirebbe meglio”. Rivoluzione copernicana di zio Toni, coach del n.4 del mondo Rafael Nadal. “Usa molto di più la mano destra rispetto alla sinistra, ecco perché il suo rendimento al servizio sarebbe migliore”, ha detto in un colloquio via chat con i fan internauti sul sito di Eurosport, chiacchierata subito riportata da molti organi d’informazione spagnola, tra cui Marca, uno dei più prestigiosi per quanto riguarda lo Sport. “Fin da quando era piccolo mostrava più forza nella parte sinistra, quindi pensavo che fosse mancino, ma il tempo ha dimostrato che naturalmente non era così. In realtà, ancora adesso, penso che non sia tanto chiaro neanche per lui...”.

Non ha affrontato solo questo argomento lo zio-coach. “Penso che adesso Rafa debba lavorare molto dal punto di vista fisico e curare tanto la parte atletica. E’ evidente che il fatto d’aver avuto così tanti infortuni ha influenzato il suo modo di allenarsi e, di conseguenza, il suo livello di gioco”. L’allenamento è la base di tutto: “se avrà modo di lavorare in maniera normale, senza altri infortuni intendo, le cose andranno molto meglio di adesso, come è successo del resto anche nel 2008”.

Indicazioni anche sul rientro previsto: “Ha fatto diversi test e tutto sembra andare per il meglio, secondo il percorso di recupero che ci siamo prefissati. Tornerà a giocare a Indian Wells”. Lo rivedremo dunque nel primo Masters 1000 americano, in California. E la Coppa Davis? “Stiamo pensando anche a quello. Dipenderà tanto da come si svilupperà l’infortunio che ha subtio, e anche dal parere dei medici”.

Eppure Toni Nadal si dice soddisfatto, nonostante i tanti problemi fisici, del gioco mostrato da Rafa in questo primo scorcio di stagione. “In Australia e a Doha ha giocato molto dentro il campo, guardate il match di quarti di finale contro Murray: non ha corso molto di più dello scozzese. Ci eravamo prefissati l’obiettivo, sulle superfici rapide, di giocare con i piedi nel campo cercando di essere molto aggressivi. Penso che Rafa sia stato capace di raggiungere quell’obiettivo, anche se resta difficile cambiare il proprio modo di giocare”.

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